L’architettura appartiene al teatro

Progetto: Andrea Branzi

Anno: 2023

Sede: Galleria Antonia Jannone

Queste maschere ci precedono con i loro capolavori seguendo però storie e
colori diversi Ensor, Munch, Klimt, che io riproduco come se fossero nuovi
originali; ma in realtà non lo sono.
Piuttosto sono nuovi racconti sull’arte, che cambia nel tempo i colori e le
forme.
Questa è la storia che mi interessa, non fermarsi ai capolavori, ma trasformali
in sorprese impreviste, come in una danza teatrale all’interno di un teatro
provvisorio.
Spettatori e nuovi attori dello spettacolo ci salutano i buratti.

Andrea Branzi, dicembre 2022

Progetto: Andrea Branzi

Anno: 2019

Sede: Galleria Antonia Jannone

Buratti e burattini, maschere, pupi e marionette, Gioppini e Cesire, Pinocchi e
Pinocchini, Bertoldi, Bertoldini e Cacasenni, Arlecchini e Pulcinella,
giganteschi Gargantua e Pantagruel; tutti guardano il mondo.
Questi personaggi ci salutano come attori di un teatro felice, privo di tragedie,
e disposti a inventare nuove emozioni.
Non hanno tragedie da raccontarci, ma soltanto la sorpresa dei teatrini
ambulanti e dei piccoli circhi equestri senza leoni. Narratori di una letteratura
che ride e non spaventa nessuno.

Nel il XXI secolo non ci sono più progetti, ma solo Buratti, maschere fragili
che riempiono il vuoto della narrazione contemporanea.

Andrea Branzi 2019

Progetto: Andrea Branzi

Anno: 2023

Sede: Galleria Antonia Jannone

Le Torri Velasche, come dice il nome, rimandano a memorie medievali.

Appartengono a una sorta di memoria laica che tradisce tutti gli aspetti
dell’eleganza di Milano, come il grattacielo Pirelli, la Cà Brutta o il grattacielo
Allianz.
I loro colori cambiano con le stagioni padane.

Andrea Branzi, 2023

Progetto: Andrea Branzi

Anno: 2023

Sede: Galleria Antonia Jannone

Gli archetipi sono quei modelli teorici, mentali, che anticipano tutte le nostre
attività creative; si tratta di un patrimonio antropologico non evidente, che
giace nel profondo
del nostro istinto, quando diamo forma e sostanza a nuove forme espressive.
In architettura significa fare riferimento a strutture primarie come le capanne, i
recinti, le strutture agricole, la cui funzione non è definita in rapporto
all’abitare ma al costruire, intesa come attività primaria prima che funzionale.
Oggi l’architettura civile vive una crisi di credibilità, nel senso che il suo
rapporto con la società si è progressivamente logorato; a sua volta la società
vive una profonda crisi e non è più in grado di fornire quadri di valori al
progetto.
In questo contesto la riflessione sugli archetipi primari diventa importante
perché
essi non sono una eredità del passato, ma piuttosto un repertorio da
inventare; non sono cioè un repertorio certo ma piuttosto un materiale da
indagare dentro la profondità della nostra mente.

Andrea Branzi, 2019

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