La Metropoli Latina

Progetto: Andrea Branzi
Assistenti al progetto: Daniele Macchi, Francesca Bovalino
Anno: 2019
Galleria: Assab One
Edizione: Friedman Benda Gallery
Foto: Daniele Macchi

Da una parte vediamo un’architettura rappresentata negli affreschi come elemento del paesaggio, come scenario fatto di volumi, palazzi, circhi, templi e colonne, così come essi si presentavano nella città.
Esiste poi un altro livello di rappresentazione dell’architettura; esso è costituito da un sistema di telai dipinti sulle pareti delle stanze. Essi non corrispondono a un paesaggio costruito visto dall’esterno, ma a una categoria linguistica più astratta che nasce dall’interno, dal vuoto, dal buio. Quella specifica stanza diventa così anche un luogo di esperienza concettuale, proiettata in un vasto spazio immateriale, nel quale gli elementi stilistici, mitologici o narrativi, galleggiano come dentro a un acquario virtuale.
Il progetto diviene una proposta di modificazione di questa realtà, ma anche un suo sistema di rappresentazione, facendo riferimento a una sua simulazione ridotta e praticabile.
La cultura classica non consisteva dunque soltanto in un repertorio di forme, ma anche nel saper collegare mentalmente (più che praticamente) gli spazi domestici, i microsistemi dell’ambiente, con la grande dimensione dei paesaggi artificiali e dei macrosistemi metropolitani. Questa capacità forniva ai luoghi domestici e agli spazi interni della domesticità latina una particolarissima originalità culturale, che non derivava solo dagli elementi formali dello spazio (lesene, cornici, trabeazioni), ma piuttosto dalla capacità di questo spazio di relazionarsi con categorie dimensionalmente più vaste e culturalmente più alte.

Andrea Branzi 2019

Back to Top