Epigrammi seconda serie

Progetto: Andrea Branzi
Assistenti al progetto: Daniele Macchi, Francesca Bovalino
Anno: 2014
Galleria: Clio Calvi Rudy Volpi
Realizzazione: La fucina di Efesto
Foto: Daniele Macchi

Gli “epigrammi” sono racconti brevissimi; famosi quelli di Marziale e di Catullo nell’antichità, ma anche quelli di Franco Fortini o Sandro Penna oggi.
Una collezione dove il monologo del design è interrotto da piccole figure in ceramica, poggiate su sottili telai in ferro, che possono accogliere fiori, frutta o candele.
Brevissimi racconti quindi sospesi nel vuoto; non frutto della memoria ma dall’amnesia, ricordi discontinui e personaggi di cui si è perso l’identità.
L’insieme degli “epigrammi” costituisce infatti un unico “epigramma”
che non ha né un inizio né una fine, ma contiene frammenti di un racconto che si interrompe sempre.Il rapporto con la classicità è solo apparente; non riguarda lo stile ma la natura misterica degli oggetti, che possiedono un’anima e dialogano con l’uomo che, come nell’”Antologia Palatina” , li chiama a testimoni dei giuramenti e dei tradimenti d’ amore. Credo che ancora oggi il nostro rapporto con gli oggetti domestici non è cambiato; essi ci accompagnano e ci proteggono come folletti domestici, come fedeli e silenziosi servitori. Gli oggetti portano fortuna, allontanano i dardi del fato e recitano la loro parte nella commedia della vita (come credevano gli antichi).

Andrea Branzi 2014

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