Domus

Progetto: Andrea Branzi
Assistenti al progetto: Daniele Macchi, Francesca Bovalino
Anno: 2015
Galleria: Antonia Jannone
Foto: Daniele Macchi

DOMUS è una raccolta di otto piccoli modelli di pareti dipinte, che si riferiscono alla tradizione dell’antica Roma; una tradizione misteriosa che rivestiva gli spazi interni con rappresentazioni di miti, paesaggi, scene teatrali, che potevano essere scoperte soltanto attraversando con lanterne o torce, la penombra che le avvolgeva.
La scarsa illuminazione, costituita dalle piccole finestre spesso protette da lastre di alabastro, faceva emergere molto lentamente queste filigrane letterarie, queste paesaggi onirici e le narrazioni sacre.
Queste pellicole immateriali erano del tutto diverse dai potenti codici dell’architettura classica; ma ciò che rimane di Pompei, dove gli edifici sono crollati, sono proprio queste sottili membrane dipinte, testimonianza del rapporto animista che legava l’uomo al suo habitat privato, dove accanto ai Lari e ai Penati (che proteggevano il focolare e la memoria degli antenati) si agitavano queste ombre inquiete che descrivevano le tracce del segreto delirio che attraversa lo spazio oscuro dell’Impero e del nostro mondo.

Andrea Branzi 2015

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